mercoledì 13 novembre 2013

Moneta e debito - Parte II

Di Riccardo Tomassetti ~ Nella prima parte dell’articolo abbiamo cercato di spiegare cos’è, concettualmente, la moneta, il denaro di cui ci serviamo quotidianamente, definendolo un BENE FINANZIARIO che crea automaticamente una situazione di DEBITO/CREDITO (IO DEVO A TE) nel momento in cui viene emesso.
Ma chi è che crea il denaro e di conseguenza una condizione di DEBITO? In che modo può gestire questa faccenda?
Per rispondere a queste domande è necessario fare un’ulteriore distinzione tra i vari tipi di moneta esistenti.
Tutte le monete utilizzate nel mondo, al giorno d’oggi, possono essere racchiuse in due grandi categorie: Monete SOVRANE e Monete NON SOVRANE. Il concetto è molto semplice e senza scendere in dettagli che potrebbero complicare il nostro discorso, si può sintetizzare come segue.

Una moneta può definirsi SOVRANA quando risponde a tre caratteristiche:

  • È di proprietà dello Stato che la emette. Per esempio il Dollaro australiano è di proprietà del governo australiano che decide di stamparlo come e quando vuole.
  • Il suo valore, nei confronti delle altre monete, è stabilito dal mercato e non imposto a priori. Per esempio oggi il Dollaro australiano equivale a 0,64 sterline inglesi, ma questo valore non è fisso, cambia in base a scambi e leggi di mercato. Domani potrebbe scendere o salire.
  • Non è convertibile in alcunché. Quel pezzo di carta che avete in mano (o quel numero elettronico sul vostro conto corrente) non ha un corrispettivo valore prefissato in oro, o altri metalli preziosi. In altre parole se andate in banca con una banconota da 50 sterline e la consegnate allo sportello non avrete diritto ad un automatico corrispettivo in oro (o in qualsiasi altra cosa).
Soffermiamoci in particolare sul primo punto, perché è il più importante per capire la differenza con una moneta non sovrana. Quest’ultima, infatti, non può essere CREATA DAL NULLA E SENZA VINCOLI dallo Stato che la utilizza, cosa che può comportare una serie di grossi problemi. Cerchiamo di spiegare come funziona la creazione di moneta nei due casi citati prendendo come esempio due tra le monete più utilizzate nel mondo in questo periodo storico: la sterlina e l’euro.

STERLINA, MONETA SOVRANA
Come abbiamo detto sopra, è di proprietà esclusiva del governo del Regno Unito che decide di stamparla/immetterla come e quando desidera. È una condizione di monopolio, solo il governo può prendere questa decisione. Quindi è il governo di uno Stato a moneta sovrana che CREA DENARO. Che cosa fa esattamente?

Tramite la propria banca centrale, emette la quantità di moneta occorrente agli scopi che in quel momento deve perseguire. Si noti bene che il quantitativo di MONETA che un governo può creare è virtualmente illimitato. Non esiste alcun vincolo da questo punto di vista, proprio perché LA MONETA È di sua proprietà. Uno Stato a moneta sovrana non può MAI finire i soldi nelle proprie casse, semplicemente perché ne può creare in quantità illimitata e soprattutto, proprio per lo stesso motivo, non ha bisogno di prenderli in prestito da nessuno (dai cittadini con le tasse o dalle banche per esempio). Li crea come e quando vuole. In questo contesto il titolo di Stato non è uno strumento con cui lo Stato si finanzia, ma è un “conto risparmio” in cui i privati possono depositare della liquidità che poi “riottengono” dopo un certo periodo di tempo maggiorata da un tasso di interesse (che è un altro piccolo quantitativo di moneta “extra” creata dal nulla dallo Stato). E’ evidente che lo Stato che crea la propria moneta sarà sempre in condizioni di onorare questo “debito”.
Lo Stato con moneta sovrana non ha “bisogno” dei titoli di Stato per finanziarsi, evidentemente. Ragioniamo: se io posso stampare in quantità illimitata una moneta, per quale motivo dovrei chiederla in prestito o addirittura comprarla da qualcun altro? Non avrebbe senso.

EURO, MONETA NON SOVRANA
Il sistema dell’Euro, al contrario del dollaro australiano, funziona in maniera del tutto diversa, perché la moneta euro non è di proprietà di alcuno Stato. Se vi state chiedendo come sia possibile una cosa del genere sappiate che la struttura monetaria dell’eurozona è un esperimento senza precedenti dove gli Stati che utilizzano questa moneta, non potendola CREARE a loro piacimento, sono costretti a “comprarla” da privati (banche e altri soggetti del mercato valutario), pagandola sonoramente. In particolare, tramite un complesso sistema di emissione di titoli di Stato pagano degli interessi molto alti a chi concede loro questo prestito di denaro. In questo contesto il titolo di Stato è uno strumento che serve allo Stato per prendere dei soldi in prestito, che poi dovrà restituire.

Chiarire questo punto fondamentale ci permette di introdurre un altro concetto che ascoltiamo tutti i giorni nei dibattiti politici: il DEBITO PUBBLICO, ovvero il DEBITO DELLO STATO, che ha un significato e una gestione totalmente diversa a seconda se un governo possa EMETTERE o meno la propria moneta. Uno Stato che non può creare da zero la propria moneta ed è costretto a chiederla in prestito, si comporta come una famiglia che va in banca per un mutuo sul quale pagherà interessi per anni e anni. Gli Stati membri dell’eurozona fanno esattamente questo: chiedono soldi in prestito che poi dovranno restituire. L’unico modo che uno Stato ha per rientrare di questo debito, non potendo creare denaro da zero, è chiedere altri prestiti o risparmiare tagliando tutto ciò che è spesa pubblica: sanità, istruzione, giustizia, etc..etc.. con lo scopo di spendere il meno possibile e nei casi più gravi (il nostro Paese per esempio) tassare tassare e tassare i cittadini. Oppure, ancora, l’ultima strada è quella di vendere i beni pubblici: strade, acquedotti, porti, etc.
Questo discorso, di molto semplificato per esigenze di spazio e immediatezza, dovrebbe però essere sufficiente a capire per quale motivo sia preferibile essere uno Stato che ha la facoltà di poter stampare la propria moneta.  Nei prossimi articoli cercheremo di spiegare nel modo più semplice possibile altri concetti base per chiudere il cerchio.

Moneta e debito – Parte I

Fonte: Me-MMT

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